Lo diceva Aristotele migliaia di anni fa, quando ancora l’organismo umano non era provato da fattori che oggi rappresentano rischi per il nostro benessere. Inquinamento, fumo, stress, scorretta alimentazione e inadeguati stili di vita sono elementi che, secondo la letteratura scientifica, contribuiscono al manifestarsi dello stress ossidativo, ossia lo scompenso tra la produzione di molecole reattive ossidanti e l’efficienza delle difese antiossidanti proprie dell’organismo.
“Quando i livelli di radicali liberi diventano eccessivi, e/o le difese antiossidanti cellulari si riducono, si sviluppa un danno ossidativo a vari livelli (lipidi, proteine, DNA) che può portare a perdita di funzione e invecchiamento cellulare”, spiega il Prof. Giovanni Scapagnini, biochimico clinico e docente presso l’Università del Molise.
“Per contrastare l’azione dei radicali liberi, le cellule e l’organismo hanno a disposizione una serie di meccanismi enzimatici o non-enzimatici, che costituiscono le difese antiossidanti endogene. La nutrizione svolge un ruolo fondamentale nel mantenere queste difese: con gli alimenti, infatti, si assumono micronutrienti in grado di stimolare la sintesi e la funzione del sistema antiossidante endogeno” – specifica Scapagnini.
A questo proposito, l’Osservatorio AIIPA (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari – Area Integratori Alimentari) ricorda alcuni micronutrienti utili a proteggere le cellule da questo particolare stress. Tra i principali ricordiamo: le tante virtù della Vitamina C, contenuta negli agrumi e nei kiwi, nei vegetali a foglia verde, nei peperoni, pomodori, nell’acerola, e nella rosa canina. Questa vitamina, oltre che contribuire alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo, contribuisce alla biosintesi del collagene per la normale funzione di pelle, denti e gengive, aiuta a ridurre la sensazione di stanchezza e affaticamento, accresce l’assorbimento del ferro.
Il ruolo di protettore delle cellule dallo stress ossidativo è svolto anche dalla Vitamina E presente, tra l’altro, in alcuni formaggi. “Per vitamina E – aggiunge Scapagnini – si intende la famiglia dei tocoferoli e tocotrienoli. Sono composti molto liposolubili, trasportati nelle lipoproteine plasmatiche e distribuite a livello delle membrane cellulari e dei depositi di grasso”. Via libera anche a pane e pizze – in quantità controllate per non eccedere nell’apporto di carboidrati – in quanto contenenti il lievito di birra, ricco di Vitamina B2 (riboflavina). Oltre alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo, la riboflavina aiuta a ridurre stanchezza e affaticamento, contribuisce al mantenimento della normale capacità visiva e al metabolismo del ferro.
Infine, pure elementi in traccia come Selenio, Rame e Zinco possono essere validi sostegni alimentari per la protezione dello stress ossidativo. Ma non solo. Il Rame contribuisce anche al normale trasporto di ferro nel sangue e alla normale pigmentazione dei capelli e della pelle; il selenio aiuta la normale spermatogenesi e il mantenimento di capelli e unghie; lo zinco è utile al normale mantenimento di capelli, pelle, unghie, ossa, alla capacità visiva e al livello di testosterone.
Nell’ordine, ne sono particolarmente ricchi alimenti come il pesce (principalmente tonno fresco, sardine, sogliole, merluzzo e cozze), la frutta secca (noci, pistacchi, anacardi, pistacchi) e i cereali. Quindi, avere in mente una tabella nutrizionale a cui fare riferimento ogni giorno per orientarsi nelle scelte alimentari può davvero contribuire a difendersi dallo stress ossidativo. Per coadiuvare quindi il benessere dell’organismo o in caso di carenze, anche l’utilizzo di integratori alimentari può essere utile per mantenere il giusto equilibrio. Inoltre bisogna associare all’alimentazione uno stile di vita sano, ad esempio Fare attività fisica quotidianamente è il segreto per stare in forma ed avere anche una pelle perfetta. Non sempre però è facile riuscire a ritagliarsi un po’ di tempo per la cura del proprio corpo, ma i benefici sono davvero notevoli. “Un’ora di sport al giorno – conclude la dermatologa – rallenta di ben 50 ore il processo di invecchiamento cellulare cui é soggetta la nostra pelle. Si comprende facilmente come tale aspetto possa essere, pertanto, una leva fondamentale per far sì che soprattutto i giovani adottino degli stili di vita corretti”.
Incisivo, a questo proposito, arriva il monito della Prof.ssa Gabriella Fabbrocini, Docente di Dermatologia e Venereologia presso l’Università “Federico II” di Napoli: “Non fare sport addirittura alimenta l’infiammazione alla base delle patologie cutanee quali acne e psoriasi. Ciò è da mettere in relazione sia alla maggiore quota di glucosio che rimane nel sangue e non viene bruciata dall’attività fisica, sia al maggior livello di stress cui è sottoposto il nostro corpo”.
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